Dall'Etiopia ci scrive Suor Nives Battaglia

Mandura, 19 gennaio 2020
Dear amici della missione, ciao e pace a voi.

Suor Nives Battaglia dall'Etiopia.

Mandura, 19 gennaio 2020

Dear amici della missione, ciao e pace a voi.

Il Lavoro di coloro che veramente amano la chiesa non e’ mai sul palcoscenico o in televisione, non succede mai nell’arena dei twitter, nessuno parla di loro, ma essi sono presenti ed operanti. 
O
ggi festa dell’Epifania, e’ perciò un po’ la nostra festa.
Eccomi a voi con un grazie per aver camminato con me durante questo anno appena trascorso. Vi siete fatti presenti in vari e diversi modi. Ancora vi dico Grazie!
Da adolescente leggendo Mao Tse Tung, vi ho trovato fra i suoi detti questa citazione: “Grande e’ la confusione sotto il cielo; la situazione e’ eccellente”!
Cioè la storia ha bisogno di grandi scossoni altrimenti scorre uguale a se stessa. La festa della Epifania ci da’ questo scossone ed in più domani festa del Battesimo di Gesù e’ un chance per tutti noi per essere riconoscenti di tutto il bene che nella vita abbiamo avuto e ricevuto. Che ve ne pare? Qui e’ un po diverso.
Un Paese segnato dalla precarietà a tutti i livelli della vita, in cui i salari non tengono il passo dell’alto costo della vita, e la maggior parte non ha il diritto alla salute, alla educazione, alla casa, alla sicurezza perché tutto e’ calpestato..perfino il saccheggio dei territori.... ditemi come si fa a vivere cosi. Tutti apparteniamo alla stessa razza umana, no? Tutti bisognosi di aiuto, di fratellanza, di solidarietà, misericordia, che sono concetti che fanno parte della ricchezza e valori dei Cristiani, come Mussulmani, Buddisti Taoisti... Noi vogliamo come Gesù, farci accanto, camminare, ascoltare, osservare, dividere e condividere, senza presunzioni. Ciò che facciamo dipende innanzi tutto da come stiamo nelle situazioni in cui ci troviamo. Non corrisponde alla missione della chiesa lasciare le persone sole, lasciarle cadere nel vuoto, proprio quando cercano sicurezza e protezione.
Una porzione dell’umanità può mangiare, bere, riscaldarsi, muoversi, comunicare via cellulari e computer..solo se il resto della popolazione mondiale accetta di restare in condizioni di sfruttamento sistemico. Qualora anche i Nigeriani, Eritrei Cinesi o brasiliani chiedessero-come di fatto sta succedendo di raggiungere simili standard di consumo, l’equilibrio entra in crisi: come di fatto sta avvenendo.
Io vorrei avere fra le mani il famoso manuale delle giovani Marmotte Qui, Quo, Qua, nel quale si trova una soluzione facile a qualsiasi problema. Ma non abbiamo soluzioni pre-confezionate in tasca. Bisogna provare ad imbastire (a me non e’ mai piaciuto) con pazienza, una ulteriore ipotesi di soluzione. La felicita’ dipende dalla capacita’ delle persone di essere generative.
A noi il compito di impegnarci per costruire una civiltà dell’amore, perché felicita’ e’ un dono, ma anche una conquista umana e spirituale. La nostra e’ una epoca di passi avanti straordinari e trasformazioni profonde, ma e’ segnata da uno stigma di smarrimento, di confusione, di disorientamento.
Infatti non e’ corretto rassegnarsi alla morte quotidiana dell’ingiustizia, della povertà della marginalizzazione, dell’oppressione delle nostre esistenze. 
Al di la delle parole, dei discorsi, quello a cui noi abbiamo bisogno, oggi, e’ di toccare con mano che davvero l’altro, lo straniero, e’ fratello; che al di la della differenza di cultura, di lingua, religione, abbiamo davanti a noi persone fatte dalla stessa sostanza, della stessa pasta, della stessa carne di cui siamo fatti tutti noi, e che c’e’ quindi un comune denominatore che ci unisce e ci rende uguali, fondato su comuni bisogni, su comuni fragilità, su comuni preoccupazioni e su comuni speranze. E’ necessario ricominciare a vivere, a garantire la vita, a ricercare la felicita’ Perché giustizia e felicita’ sono legate e vanno a braccetto.
La bellezza della diversità va mantenuta, perché fa parte della vita, cosi come e’ importante imparare a conoscersi e a dialogare proprio a partire delle differenze. Non inizia forse domani la settimana di preghiera per il dialogo religioso? La ricerca della verità e’ un dovere ed un diritto di libertà.Vi invito ad un momento di RIFLESSIONE a partire da domani durante tutta la settimana perché se ci teniamo per mano tutto si può affrontare. La speranza e’ radicale, agisce nonostante tutte le forze distruttive del mondo e di noi stessi. Avanti sempre allora e Buon Anno 2020 a tutti.

Tenendoci per mano, chiediamo per noi e per il mondo il dono degli occhi di Dio, che liberano dalla cecità e fanno riconoscere l’altro come fratello/ sorella.

Un abbraccio forte a tutti vostra sorella Nives

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